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500 anni dalla beatificazione del PATRONO
NOTO 1515 - 2015
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ARTICOLO
da LA VITA DIOCESANA dell’11
gennaio 2015 – NOTO
di mons.
Salvatore Guastella
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500
anni
dalla
proclamazione
a
«Beato»
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di
Corrado
Confalonieri
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in chiesa madre dell’antica Noto
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l’ultima domenica di agosto 1515.
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La Diocesi di Noto si impegna a chiederne giuridicamente
al Papa
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la proclamazione a «Santo» “per canonizzazione
equipollente”!
La basilica cattedrale di Noto
è “il santuario” che custodisce in arca d’argento, nella
cappella propria, il venerato corpo del compatrono della
Diocesi, san Corrado Confalonieri!
Iter del culto
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La stima popolare
“per kistu homo ki paria
di bona et honesta vita” esplose lo stesso giorno della
morte del Santo nella grotta dei Pizzoni, il 19 febbraio 1351,
durante il trasporto del suo corpo alla chiesa madre di Noto.
Fiorirono subito le grazie ottenute da Dio per la sua
intercessione e la devozione popolare crebbe spontanea e in
buona fede. Con pubblico decreto locale fu dichiarato festivo il
19 febbraio e il nome di san Corrado incluso nelle Litanie.
Venne introdotto un regolare processo informativo sulla
sua santità, ma fu impossibile inoltrarlo al Papa allora
residente ad Avignone. Continuarono i miracoli al suo sepolcro e
continuò in buona fede la devozione popolare, che s’intensificò
soprattutto dopo la ricognizione canonica del corpo di Corrado
Confalonieri, trovato incorrotto nel 1485; ma neanche questo
secondo processo informativo, ordinato dal vescovo di Siracusa,
Mons. Gabriele Dalmazio (1469-1511) (da cui allora dipendeva
ecclesiasticamente Noto), poté inoltrarsi alla Santa Sede. Più
tardi, però, qualcuno ebbe degli scrupoli e da parte degli
abitanti di Noto fu indirizzata una supplica a Papa Leone X
perché volesse regolare il culto attribuito a Corrado eremita
come Beato; ambasciatore dei netini fu il domenicano P.
Bernardino Bresciano. Leone X
ne regolarizzò il culto
spontaneo e con la Bolla “Exponi nuper fecerunt” il 12 luglio
1515 delegò il vescovo di Siracusa, Mons. Guglielmo Raimondo
Centelles (1512-16), e il suo vicario generale Mons. Giacomo
Umana (1430-1517) ad istruire il processo canonico informativo e
– nell’eventuale esito positivo del processo - a proclamarne
‘per delegatum’ il culto. Questo ‘mandato apostolico’ venne
eseguito nella chiesa madre dell’antica Noto dal vicario
generale di Siracusa, il netino
Mons. Giacomo Umana
vescovo titolare di Scutari:
«… Diamo licenza e
concediamo facoltà in perpetuo di poter venerare lo stesso Beato
Corrado alla pari degli altri Beati Confessori non ancora
canonizzati e di celebrarne la festa il 19 febbraio, quando
cioè egli passò da questa vita al Signore. Noto, 28 agosto
1515». Da allora,
in ricordo dell’evento, l’ultima domenica di agosto si celebra a
Noto la festa del patrocinio di San Corrado».
Tuttavia sino ad oggi - cioè
dopo ben cinquecento anni (1515-2015) - il culto al “Beato
Corrado” è rimasto giuridicamente soltanto locale (in
diocesi di Noto) e limitato alla Sicilia e all’Ordine dei
Francescani. Comunque, è possibile ottenere
giuridicamente dalla Santa Sede che Egli sia dichiarato SANTO
«per canonizzazione equipollente»? Sì! e lo conferma anche
il seguente documento vaticano, riportato da “Avvenire” (6
giugno 2014): «Angela da Foligno diventa santa - Papa Francesco ha stabilito
che la Beata Angela da Foligno (1248-1309) sia iscritta nel
catalogo dei Santi, estendendo alla Chiesa universale il culto
liturgico in suo onore. A spiegare la modalità di questa
canonizzazione – diversa da quella ordinaria che prevede il
riconoscimento canonico di un miracolo attribuito
all'intercessione di un Beato – è stato lo stesso card. Amato,
con un breve articolo esplicativo apparso sull'Osservatore
Romano. Per tale canonizzazione, ha ricordato il cardinale,
secondo la dottrina di Benedetto XIV, che risalente al secolo
XVIII, «si richiedono tre elementi: il possesso antico del
culto, la costante e comune attestazione di storici degni di
fede sulle virtù o sul martirio, la ininterrotta fama di
prodigi». E se si soddisfano queste condizioni – sempre secondo
la dottrina di papa Lambertini - «il Sommo Pontefice, di sua
autorità, può procedere alla canonizzazione equipollente, cioè
all'estensione alla Chiesa universale della recita dell'ufficio
divino e della celebrazione della Messa, senza alcuna sentenza
formale definitiva, senza aver premesso alcun processo
giuridico, senza aver compiuto le solite cerimonie». Il
cardinale Amato ha sottolineato come «la pratica della
canonizzazione equipollente è stata sempre presente nella Chiesa
e attuata regolarmente, anche se non frequentemente». Papa
Francesco ha dichiarato Santi per canonizzazione equipollente
anche altri quattro Beati:
Pietro Favre sacerdote,
Francesco de Laval
vescovo, Giuseppe de Anchieta sacerdote e Maria
dell’Incarnazione religiosa.
L’impegno della nostra Diocesi -
I Beati che sono stati dichiarati Santi ‘per
canonizzazione equipollente’ dalla Congregazione per le
cause dei Santi in questi ultimi cinquecento anni (1515-2015)
sono oltre trenta. E Corrado Confalonieri quando? Perché
il Papa lo dichiari Santo
‘per canonizzazione equipollente’, si richiede la doverosa
iniziativa della Diocesi di Noto, come anche la collaborazione
dell'Episcopato Siciliano e dell'Ordine Francescano. La Diocesi
di Noto si sta impegnando a promuoverne lo studio giuridico
necessario per poter ottenere la canonizzazione equipollente.
Iniziativa che Mons. Vescovo considera davvero
«legittima»; e aggiunge: «Con
i più stretti collaboratori mi prodigherò per questa giusta
causa»; l’altro giorno ha aggiunto:
«Per San Corrado stiamo
già lavorando». Nell’attesa, preghiamo.
Mons.
Salvatore
Guastella
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