E’
l’unico paese piacentino con San Corrado quale Patrono
un
vanto e un privilegio che ha da 400 anni
CALENDASCO
Un
piccolo scrigno appoggiato al Po
Vi
spieghiamo noi perchè amiamo la città di NOTO
I
devoti della Parrocchia e del borgo di Calendasco inviano questa
Lettera
Aperta a tutti gli Amici e Devoti netini
foto: Chiesa di Calendasco
Ormai
da ben oltre un decennio, noi devoti di S. Corrado Confalonieri di
Calendasco,
con l’appoggio dei parroci che si sono succeduti
alla guida della nostra Parrocchia, abbiamo voluto con tutto il
cuore incrementare il culto al Patrono. Cominciammo
la rivalutazione sia del culto che della storia corradiane grazie
all’amicizia che instaurammo con il padre francescano Gabriele
Andreozzi TOR(1917-+2006); fu sempre lui ad avvicinarci a
“Noto”, regalandoci la preziosissima amicizia con un sacerdote
netino residente in Roma, mons. Salvatore Guastella, che ancor
oggi con visibilissimo orgoglio è tra le più insigni ed
importanti amicizie in San Corrado comune nostro Patrono, che noi
calendaschesi possiamo vantare, assieme al nostro rispettato e
benamato padre Lino Temperini TOR, anch’egli figura per noi
preminente ed indispensabile.
Con
sforzo e tenacia, essendo noi cresciuti ‘a pane e San Corrado’
negli anni ’60 e ’70 grazie alla continuata devozione
inculcateci dal nostro arciprete don Federico Peratici, abbiamo
potuto realizzare qui, nel piacentino, ben 5 Convegni di Studio
sul Santo Patrono, altre iniziative culturali, e non ultima la
importante pubblicazione dei due volumi di studi, con materiale
inedito rinvenuto negli Archivi. Siamo consapevoli
che la ricerca storica sul Nobile Confalonieri toccava a studiosi
piacentini proprio per quel che riguardava il periodo della sua
vita nobiliare in questa terra, feudatario fedelissimo alla Chiesa
locale.
Ma
noi di Calendasco siamo figli privilegiati di questa devozione:
infatti siamo l’unico borgo piacentino che lo ha assurto quale
Celeste Patrono da quando nel primo 1600 si seppe ufficialmente
del Santo Eremita morto nella lontana Sicilia, presso Noto. Da
quattrocento (400) anni è Patrono di Calendasco! E
abbiamo nell’Archivio Parrocchiale la documentazione della
antichissima e ultra centenaria Confraternita dedicata al Santo
Corrado! E possiamo vantare una bellissima tela
seicentesca posta nell’altare al Patrono, eretto nel 1617!
E
vantiamo con orgoglio che i Confalonieri per almeno 200 anni
furono buoni feudatari di questo luogo, vivendo nel maestoso
castello che ancora oggi abbraccia sui fianchi la nostra bella
chiesa!
E
vantiamo due reliquie del Santo: un pezzo d’osso del braccio
inviato in Piacenza nel 1600 e l’Insigne Pollice della mano
sinistra, donato a fine 1800 dal Vescovo di Noto Ecc.mo mons.
Giovanni Blandini!
E
vantiamo l’hospitale-romitorio per pellegrini, che fu dei
Penitenti francescani e luogo del ritiro del Santo Corrado alla
sua conversione dopo il travaglio dell’incendio!
E
vantiamo la nascita fisica, l’origine terrena del Santo
in Calendasco, così come è scritto nel documento che il vescovo
di Piacenza approva dopo averne autenticato la verità, nel 1617!
E
vantiamo la memoria storica e quella più recente di noi devoti di
Calendasco, della bella e importante Sagra tenuta in occasione
della Festa Patronale del 19 febbraio!
Questi
narrati sono alcuni dei motivi per i quali ci sentiamo debitori a
Noto!
Ecco
perchè amiamo la città di Noto!
Perchè
da Noto nei secoli ci è giunta una Devozione ed una esemplare
Venerazione verso il nostro Comune Patrono: è grazie agli Amici
Devoti della terra di Sicilia, riconosciuti nei netinesi, che noi
a Calendasco abbiamo potuto nei secoli conoscere, amare e
accenderci di un orgoglio profondo, perchè siamo consapevoli che
l’avere venerato a Noto con questa forte fede il modello
virtuoso che ci dona San Corrado, è stato anche per noi esempio
fortissimo! Sappiamo benissimo della grande
venerazione con la quale è circondato il Corpo dell’amato
Santo, che quale prezioso tesoro è esposto alla pubblica fede
nella maestosa Cattedrale della vostra Ingegnosa città!
E
siamo debitori di fortissima riconoscenza a tutti i grandi Devoti
e storici sia della netina terra che dell’Ordine al quale lo
stesso nostro Patrono appartenne quale Terziario, cioè il Terzo
Ordine Francescano oggi Regolare.
Ecco
perchè amiamo la città di Noto!
Perchè
la città di Noto, nei suoi Devoti, divide con noi di Calendasco
la parte più importante e significativa di tutta la vicenda
terrena del Santo Eremita: se in Calendasco nacque alla vita
terrena ed in quella spirituale tra i Terziari nel romitorio, a
Noto nella Valle dei Pizzoni, in quella grotta ancora oggi
Reliquia Insigne e testimonianza di un fatto, San Corrado nostro
Patrono Comune, portò a compimento il suo itinerario dello
spirito, guadagnando il Paradiso e la santità! E voi
genti di Noto, da subito vedeste in San Corrado un’anima mite e
buona, dedita alle virtù cristiane, e da allora l’avete amato,
onorato e preso quale esempio e ottimo Protettore!
Per
questo e per tante altre begli esempi che da Noto ci sono arrivati
ed ancora ci soccorrono, noi Devoti e Amici di Calendasco vi siamo
riconoscenti e desideriamo con tutto il nostro cuore sentirci
parte con voi tutti nell’esemplificare la Devozione che ci
accomuna nel riverente rispetto verso l’Autorità Religiosa
netina e piacentina.
E
tante sarebbero ancora le parole d’affetto riferite alla
compartecipazione verso colui che è il nostro faro e guida nella
società in cui viviamo e che ci fa essere sempre più dei
migliori cristiani e cattolici, padri e madri, lavoratori e
studenti, insomma sappiamo che in San Corrado Confalonieri noi
riceviamo una sperimentatissima protezione!
Un
saluto caro a tutti voi.
I
Devoti e gli Amici di Calendasco
della nostra Parrocchia ove è Patrono Santo Corrado
e
dalle aggregazioni tutte
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