20 GIUGNO 2015
VI CONVEGNO
NAZIONALE
DI
STUDI
CORRADIANI
in onore di S.
Corrado Confalonieri
Calendasco
RELAZIONE E FOTOGRAFIE
CON LA MOSTRA FOTOGRAFICA RICORDO DEL DONO DEL CILIO DI
NOTO
alle ore 21.00 cena animata in
costume storico ALLA CORTE DEI CONFALONIERI
sulla piazza del Castello di S.
Corrado
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UN CULTO ANTICO
CALENDASCO LA PICCOLA NOTO
In appendice al VI Convegno Nazionale di Studi corradiani
Considerazioni storiche sui luoghi i documenti e il culto
di S. Corrado a Calendasco
di Umberto Battini
Un sabato pomeriggio estivo, sulle concrete
orme del Santo Incendiario, il Patrono del borgo antico di
Calendasco, sulla sponda destra del fiume Po, Patrono qui da 400
anni.
Nel lontano 1290 nel maestoso castello nasce
un Confaloniere, un guelfo della chiesa piacentina, il milite
Corrado, lo stesso che nel 1315 causa uno spaventoso incendio
per futili motivi legati alla caccia di selvaggina, e sarà
costretto a chiedere asilo e conforto nel piccolo ospedale per
pellegrini posto sempre nel suo feudo, a poche centinaia di
metri dal suo maniero.
Nel pomeriggio di sabato 20 giugno nella sala
del consiglio del Comune di Calendasco si è reso un omaggio
storico scientifico al Penitente francescano San Corrado dei
Confalonieri.
Un evento molto sentito e importante, tra
l’altro questo convegno che è stato svolto nella sala
municipale, assume un alto valore morale: S. Corrado che si
riappropria “anche” del suo mondo civico. Difatti il primo
convegno di studi al Santo nel 1998 si svolse nel
romitorio-ospedale dei penitenti detto del
“Gorgolare” ove si
ritirò a vita religiosa, poi anche nel poderoso castello, nella
sala inferiore anni fa si tennero conferenze sulla figura del
Santo mentre in questo anno del V centenario della sua
beatificazione avvenuta a Noto nel 1515, lo scorso febbraio
venne a Calendasco una folta delegazione di pellegrini di Noto
che avevano
desiderio di omaggiare il Patrono donando alla chiesa e al suo
antico altare un maestoso e decorato cilio.
Mancava appunto solo il palazzo del Municipio
ad accogliere la memoria storica del Patrono che con l’occasione
del convegno si è potuto “conquistare” al Santo!
Calendasco la Piccola Noto! E a ragione e ciò
per tanti motivi: la nascita fisica nel castello perché S.
Corrado vi ha avuto “origine terrena”, poi la sua conversione
nell’ospedale tra i penitenti terziari francescani, il Patronato
testimoniato dalla documentazione da ben 400 anni, le Reliquie
Insigni, i meravigliosi grandi quadri e gli affreschi che
decoravano le pareti e le volte della chiesa che lo
rappresentano. Ed anche la secolare Compagnia di S. Corrado con
i Registri con i nomi dei paesani a lui devoti, la statua, la
campana dedicata, il gonfalone e le testimonianze lasciateci per
iscritto secoli fa dai parroci circa la solennità della festa
patronale del 19 febbraio ed infine il Legato Sancti Conradi del
1617, un “monumento notarile granitico” che testimonia
l’antichità del culto del patronato e della nascita fisica del
Santo in Calendasco del milite feudatario della casata
Confalonieri.
IL CONVEGNO
Il pubblicista e scrittore Claudio Arzani ha
moderato gli interventi, si è aperta la sessione con una breve
introduzione per poi lasciare la parola di saluto ai convegnisti
e a tutti i presenti da parte del sindaco di Calendasco
Francesco Zangrandi e del parroco don Massimo Cassola.
Si è ricordato che il VI Convegno era
dedicato alla venerata memoria del parroco di Calendasco don
Federico Peratici e di p. Gabriele Andreozzi storico insigne del
Terzo Ordine Regolare di S. Francesco di Roma.
Il netino Angelo Adam Cannella ha portato la
testimonianza di una grazia ricevuta a Noto da S. Corrado quando
era bambino quindi il moderatore ha dato la parola al primo
relatore, Gianni Battini che ha trattato dell’antichità della
terra di Calendasco fino ad arrivare al periodo corradiano, con
l’ausilio di immagini.
A seguire Fausto Chiesa che ha parlato degli
antichi ospedali francigeni tra i quali appunto quello
longobardo di Calendasco che nel medioevo era gestito dai
penitenti francescani e luogo della prima accoglienza del santo.
E’ stata poi la volta di Francesco Zangrandi
che con immagini e testi ha fatto un excursus sui passati e
futuri restauri del maniero del borgo, soffermandosi sul
restaurato cassettone del soffitto del salone superiore del
castello abitazione per alcuni secoli dei Confalonieri.
La relazione di Giuseppe Neri Postulatore
Generale del TOR di S. Francesco di Roma ha disegnato le tappe
della nascita dei penitenti, ricordando come nel 1280 proprio a
Piacenza vi fu un capitolo importantissimo dei penitenti
terziari francescani e citando le tappe penitenziali di S.
Corrado che iniziò il suo cammino nell’ospizio del “Gorgolare”
con frate Aristide.
Infine Umberto Battini ha trattato di
nuovissime tracce di indagine storica, quale la scoperta di un
feudo piacentino del Landi in Val di Noto nel 1296, e la notizia
clamorosa del “ritrovamento” di un Corrado Confalonieri
assediato in un castello nel 1313, due anni prima del suo
incendio del 1315!
Quindi sono state mostrate le immagini
inedite ritrovate recentemente di documentazione d’archivio
relativa al culto secolare al Patrono di Calendasco che mostra
come la devozione fosse radicata a Calendasco, al punto che da
Noto furono donate dai Vescovi due reliquie Insigni nel 1907 e
poi nel 1927 e di come i discendenti di Piacenza del santo
Corrado assieme ai vescovi di Piacenza e Bobbio venissero per la
data del 19 febbraio a solennizzare la patronale.
Anche diversi affreschi della vita di S.
Corrado, oggi sotto lo scialbo, furono realizzati in chiesa e
festeggiarono con sfarzo liturgico il IV Centenario della
beatificazione con la partecipazione del Vescovo di Piacenza e
quello di Bobbio e grande concorso di popolo alle messe e alla
processione!
Il poeta piacentino Francesco Ferri ha
recitato alcuni sui versi dedicati al Santo Corrado e con le
domande dei presenti si è poi arrivati alle conclusioni affidate
al moderatore.
I presenti hanno poi potuto visitare il
convento del “Gorgolare” e la chiesa per poi terminare la serata
sulla piazza del castello ove era stata allestita la cena
medievale “Alla Corte dei Confalonieri” con grandissima
partecipazione di popolo e animatori in abito medievale,
armigeri, mangiafuoco e musica con tamburi e ghironda.
Sotto al portico del castello era visibile
una mostra fotografica a cura del netino Luigi Beltrami con
immagini che ricordavano la venuta dei netini a Calendasco nello
scorso febbraio con il dono del cilio. Una degnissima giornata
corradiana nel ricordo di questo grande Santo piacentino che in
questo anno veneriamo nella memoria del V Centenario della
beatificazione, sempre in unione d’intenti con la città di Noto
che ne conserva devotamente le spoglie mortali.
Umberto Battini
Studioso di S. Corrado
Confalonieri
Claudio Arzani
pubblicista e scrittore moderatore del Convegno
Angelo Adam Cannella - un miracolo ricevuto
Don Massimo
Cassola parroco del paese
Francesco Zangrandi sindaco del paese - relatore
Gianni Battini storico
locale - relatore
Fausto Chiesa storico e scrittore - relatore
Giuseppe Neri Postulatore
Generale
Francesco Ferri poeta piacentino, poesia a S.
Corrado
del Terzo Ordine Regolare di S. Francesco
di ROMA - relatore
al centro accanto a p. Giuseppe Neri TOR
S. Francesco
Umberto Battini studioso di S. Corrado
Confalonieri - relatore
leggi
l'articolo di CARMELO SCIASCIA apparso sul quotidiano di
Piacenza LIBERTA'
domenica
28 giugno 2015 relativo al CONVEGNO
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per informazioni e qualsiasi domanda mandate pure una mail a
umbertobattini()gmail.com
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