E'
UFFICIALE
Il Santuario
Mariano di Lendinara ha
una Cappella dedicata a San Corrado Confalonieri
L'Araldo
di San Corrado continua a dimostrarsi una fucina della ricerca
storica e devozionale
foto sopra: Tela
con S. Bartolomeo in Gloria
attribuita al Tintoretto e
posta
nella Cappella di S. Corrado
Confalonieri
E' una notizia che già tempo fa ho avuto modo e
fortuna di proporre: ma è ufficiale che nel Santuario di S. Maria del
Pilastrello di Lendinara (Rovigo) la prima cappella entrando a destra,
sia dedicata proprio a San Corrado Confalonieri: nome e cognome!
Così riportano la Guida del Santuario e altri libri storici.
Ma, fatto ancora più bello, possiamo fare una ipotesi, per ora da
verificare, ma da vagliare con attenzione! E cioè che anche la tela
attribuita al Tintoretto - siamo in territorio veneto - riporti quali
santi oltre al S. Bartolomeo in Gloria al centro, anche S. Benedetto
alla sua sinistra e alla sua destra S. Corrado in abito francescano!
La grande pala dell'altare è però ufficialmente così descritta: S.
Bartolomeo con i Santi Benedetto e il Beato Bernardo Tolomei.
Il Beato Tolomei è il fondatore degli Olivetani: è storico e
certissimo che egli prese la Regola di San Benedetto e scelse l'abito
bianco! E così è sempre raffigurato!
In questa tela posta nella Cappella 'dicata' di San Corrado
Confalonieri il Beato Tolomei appare stranamente con un saio
francescano! Non con l'abito bianco con il quale è sempre
rappresentato!
Ecco perchè ipotizzo anche questa 'futuribile' scoperta circa la
preziosa tela di Lendinara.
Potrebbe essere che i Santi rappresentati siano Corrado ed il Tolomei,
che all'inizio della sua conversione si diede a vita penitente e da
eremita proprio come il Confalonieri.
L'angelo posto sopra a S. Benedetto o forse come ipotesi, al Beato
Tolomei tiene in mano la mitria segno dell'abate: in effetti è
storico che il Tolomei fu abate dalla fondazione fino alla morte: fu
eletto cioè ben 27 volte, e questo segno starebbe proprio a
significare questo.
Certo per ora rimane che la Cappella è dedicata al nostro amato San
Corrado, sarà certamente uno stimolo capire come la devozione sia
giunta in questo Convento e santuario benedettino degli Olivetani.
Umberto Battini
Santuario
di N.S. del Pilastrello - Lendinara (RO)
IL
PRIMO ALTARE DELLA NAVATA DESTRA
La cappella è dedicata a S.
Corrado Confalonieri.
L'altare in marmo di Carrara è
opera del milanese Paolo Sartorelli
che lo installò nel 1802.
Al
di sopra della mensa marmorea la pala d'altare raffigurante S.
Bartolomeo in gloria, S. Benedetto,
il Beato Bernardo Tolomei e i
committenti Bartolomeo e Battista
Malmignati (olio su tela centinata, cm. 257 x 147) attribuita a
Domenico Robusti, il Tintoretto (Venezia 1560 - 1635) e databile alla
fine del '500. Fra le nuvole S. Bartolomeo con lo sguardo rivolto verso
la luce divina proveniente dall'alto e nella mano destra la propria
pelle scorticata e il coltello del martirio. L'angelo di destra ha tra
le mani la mitria del Beato Bernardo Tolomei, raffigurato in basso nella
veste dell'Ordine con le mani incrociate al petto e lo sguardo rivolto
verso S. Benedetto. Sotto a mezzo busto i due committenti Bartolomeo e
Battista Malmignati.
Le statue raffiguranti probabilmente S.
Carlo Borromeo e S. Francesco di Sales, laterali alla splendida tela, sono opera
del milanese Antonio Spazzi, della scuola del veronese Zoppi (1804).
L'espressiva
tela
della
Gloria di San Corrado
La bella tela è oggi
conservata ed esposta al pubblico nel Museo del Tesoro della
Cattedrale di Noto e Museo di S. Corrado.
Molto chiara l'immagine del
Santo rappresentato secondo le originali e storiche sembianze
a lui proprie: abito da terziario francescano di colore
grigio.
Sulla tela spicca la
scritta:
Dono M.
Santocono 1961
Un tempo questo dipinto era
visibile alla Cappella ed Altare del Santo nella Cattedrale,
così come abbiamo voluto mostrare nel fotomontaggio che
potete osservare.
Altra figura dell'Eremita in abito penitenziale grigio è
quella visibile nella Basilica di Roma dei Santi Cosma e
Damiano - Curia Generalizia del TOR - opera a fresco di
Francesco Allegrini del XVII sec.
L'espressiva
tela della Gloria di S. Corrado venne donata
da Matteo Santocono. Ecco quanto disse di lui l'allievo
Giuseppe Pirrone (1898-1978) poii grande artista, in
un'intervista del
1976 a
Recanati: "Concedato dal servizio militare nel febbraio
1919, conobbi a Noto il pittore-decoratore Matteo Santocono e
così cominiciai ad aiutarlo, seguendolo per anni nella
decorazione dei soffitti". Il sac. orionino D. Pasquale
Mazza rese questa testimonianza: "Giovanetto,
l'indimenticabile Matteo Santocono aiutò G. Pirrone proprio a
Noto a scoprire i suoi talenti, aprendogli gli orizzonti della
gloria; con lui Pirrone compì i primi passi nell'Arte,
collaborando alle decorazioni in occasione del restauro al
Santuario di S. Corrado di fuori nel 1922". Quindi la
tela 'Gloria di S. Corrado' è databile ai primi degli Anni
Venti.
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